Altitudine alla partenza (Roncola S. Bernardo): 858 m slm
Altitudine all'arrivo (Monte Linzone): 1392 m slm
Dislivello: 534 metri
Tempo impiegato per andata e ritorno: 3 ore ( 1 ora e mezza salita, 1 ora e mezza discesa)
Difficoltà: escursione facile
Sentieri: C.A.I numero 571
Di là la Pianura Padana, coperta da una foschia bassa
e sottile. In fondo alla Pianura, si scorgono, sagome appena accennate,
gli Appennini. Come un continente lontano, invitano a mettersi in cammino per
raggiungerli. Di qua, luminose e forti, le Alpi Orobie. Sulle cime le montagne
sono coperte dalla neve che è scesa copiosa. Alla base e fino ai 1000 metri ci
sono ancora i colori dell’autunno sugli alberi.
Siamo sulla Vetta del Linzone, spartiaque naturale fra due
mondi opposti. Qui in cima la Croce.
Tubi di metallo assumono un significato e lo mostrano fin dove
l’occhio può arrivare. Su un’altra vetta, a pochi minuti di cammino, anch’esse
di metallo, enormi antenne alte fino a 20 metri, orrende, torri di tubi di
metallo, guardano la pianura e trasmettono segnali.
La salita alla vetta è molto piacevole, con pochi strappi
ed un’ascesa continua. Lungo il cammino si incontra qualche rudere, bivacchi per
gli animali e poco altro. Nella prima parte della salita si attraversa un bosco
di faggi che in questa stagione ha cosparso di foglie il terreno. Superato il
bosco, si cammina in cresta e lo sguardo può spaziare a destra e sinistra,
due mondi diversi e in apparenza lontani.
Un gregge di capre e i giovani pastori che lo guidano ci
sbarrano la strada. Veniamo sommersi dal
gregge, dal suo odore pungente e dobbiamo stare attenti a schivare le corna, in
particolare quelle di un grosso maschio, dal pelo lunghissimo e nero.
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