Altitudine all'arrivo (Corno di Canzo Orientale): 1246 m slm
Dislivello: 763 metri
Tempo impiegato per andata e ritorno: 4 ore e 15 minuti
Distanza percorsa: 10,4 km
Difficoltà: escursione facile,
Sentieri: C.A.I. sentiero n.4
Il parcheggio in località Gajum alle 10 è già quasi al completo. Riusciamo a parcheggiare per un colpo di fortuna, ci mettiamo le scarpe e iniziamo la salita. I cartelli che in prossimità del parcheggio indicano i sentieri sono moltissimi. Da qui partono sentieri per raggiungere la vetta del monte Cornizzolo e molte altre destinazioni. State attenti quindi ad imboccare il sentiero giusto, il numero 4, che è quello in salita che parte sulla sinistra. I cartelli indicheranno come direzione "Moregallo" oppure "Bocchetta di Luera". Per questo percorso non seguite i segnali che indicano "Vetta dei Corni".
Dopo il primo chilometro e mezzo di salita intensa, il chilometro e mezzo successivo permette di riprendere fiato, grazie ad un dislivello di poco più di 50 metri. Durante tutta la prima parte si cammina all'interno di boschi. Questi si interrompono al rifugio Prim'Alpe, dove la vista si apre sui Corni di Canzo che imponenti si ergono proprio di fronte.
Passato il Prim'alpe, si prosegue lungo il sentiero, trovando poco dopo i resti delle case di chi abitava la Val Ravella già nel 1700. E l'immaginazione vola a come doveva essere dura la vita fra questi monti quattrocento anni fa, quando acqua, bosco, animali e terra formavano gli elementi essenziali della vita. Quando l'uomo si misurava direttamente con la natura per la propria sopravvivenza e solo dalla natura e dalla propria forza poteva trovare il sostentamento. La vita pura fatta di fatica e sofferenza.
Continuiamo il cammino fino a raggiungere, dopo un'ora e 15 minuti dalla partenza, il Rifugio Terz'Alpe. Questo si alza imperioso, quasi fosse un castello a difesa della valle, con imponenti contrafforti a reggerne le mura. La costruzione austera, racchiude però al proprio interno un piccolo cortile, silenzioso e fresco, dove l'ombra è data dalle foglie che spuntano numerosi dai tralci di una vite. In questo piccolo gioiello di tranquillità e semplicità si possono mangiare i piatti tipici della montagna, pizzocheri, polenta uncia e torte fatte in casa alle mele e noci. Presso il rifugio si possono acquistare formaggi di capra, yogurt fresco e altri formaggi freschi prodotti in loco, oltre allo sciroppo al tarassaco, marmellate ed altre prelibatezze.
Passato il rifugio Terz'Alpe, continuiamo camminando fra massi erratici, sempre all'interno del bosco. Dopo circa mezz'ora si giunge ad un bivio , dove si prosegue dritto seguendo le indicazioni per il sentiero numero 4, Moregallo/Bocchetta di Luera. Non seguite per la vetta dei Corni. Dopo soli 500 metri, presso Acqua del Fo(1000 m slm), si svolta a sinistra seguendo per Pianezzo(il sentiero è sempre il numero 4). Qui parte il pezzo più duro che in mezz'ora porta fino alla Bocchetta di Luera e infine al Corno di Canzo Orientale.
Il panorama dalla cima è uno dei più belli che si possono avere nella provincia di Lecco. Si può ammirare il Lago di Como, il monte Moregallo proprio di fronte e più a destra il Monte Barro, che appare come un'isola di terra stretta fra laghi e case.
E' una camminata veramente bella e appagante che vi regalerà molte soddisfazioni.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Visione 3D del percorso, altimetria e Google Maps
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------