In montagna ci troviamo spesso sopraffatti dalla bellezza di un panorama e dall'ampiezza della vista, senza riuscire a catturare a pieno tutto ciò che si trova davanti a noi.
Tristan Gooley, nel suo libro "The Natural Navigator", ci viene in aiuto e fornisce alcuni consigli per guardare i panorami in modo nuovo.
Innanzitutto, proviamo a guardarli da destra a sinistra. Rispetto alla comune direzione in cui leggiamo, cioè da sinistra a destra, e con cui siamo abituati a decifrare il paesaggio, invertire la direzione può suggerire nuovi spunti e prospettive. Alziamo la testa verso le nuvole, fermandoci ad osservare i disegni che creano nel cielo e i colori che cambiano durante il giorno. Osserviamo con cura l'ambiente intorno a noi, come la differente vegetazione che cambia dalla base fino alla cima della montagna. Noteremo come si passi da foreste di latifoglie, in basso, che circondano la base della montagna, a macchie di conifere e poi su ancora, ad arbusti sempre più piccoli e radi, per arrivare infine a pascoli, rocce, neve e ghiaccio. Siamo abituati a guardare sempre e solo con gli occhi, ma ci dimentichiamo che ci sono altri quattro sensi che possono aiutarci a percepire la realtà circostante.
Chiudiamo gli occhi e attendiamo l'arrivo di nuove sensazioni. Ascoltiamo i suoni, vicini e lontani di piante e animali, annusiamo l'aria per percepire profumi e odori del prato e della foresta. In questo modo creeremo una connessione più stretta fra i tutti sensi. Infine consumiamo cibi e bevande che aiutino a migliorare le nostre esperienze. Affamati e a stomaco vuoto è difficile apprezzare un panorama, e all'estremo opposto dopo un pranzo a base di pizzocheri, brasato e polenta taragna, se chiudiamo gli occhi, molto probabilmente cadremo in un sonno profondo.
fonte: Guardian
foto: Jonathan M
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